Shibari 2.0

Shibari 2.0

Quando

21 Dicembre 2024    
15:00  
 

Dove

FunLab Dungeon
via Pigafetta, Torino, To, 10100, Piemonte

Tipologia

Mappa non disponibile

 

SHIBARI FOCUS WORKSHOP

Un workshop incentrato su una figura particolare!
L’evento è riservato a persone con buona conoscenza delle principali figure del bondage giapponese.

Due ore di workshop in cui affronteremo una figura specifica. In questo workshop:

NAKA HOGTIE

 

Suspension, Semi-Suspension e Inversione

Un workshop dedicato a praticanti esperti di Shibari che vogliono esplorare l’hogtie naka, le tecniche di suspension, semi-suspension e inversione. Approfondisci le legature avanzate e migliora la tua padronanza delle corde con un approccio artistico e sicuro. 

Cosa imparerai:
-Tecniche dell’hogtie
-Transizioni fluide tra sospensioni e inversioni
-Gestione della tensione e sicurezza
-Comunicazione efficace con il partner

Con chi:
Esperti nel mondo Shibari pronti
a guidarti passo dopo passo.

Iscrizioni e info:
Contatta gli organizzatori per dettagli
su costi e posti disponibili. Posti limitati! 

#HogtieWorkshop #ShibariSuspension #LegatureAvanzate #ShibariArt #RopeBondage #SafetyFirst #ShibariLife #ShibariCommunity

 workshop pratico
2h – max 4 coppie
requisiti richiesti:
TK (qualsiasi)
Futomomo
linee di sospensione

 

❇️ Prenotazione obbligatoria
❇️ Abbigliamento libero
❇️ Free buffet & drink
❇️ Nessuna tessera

Durante la serata:
🚫 No sex
🚫 No photo
🚫 No BDSM
🚫 No minori

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🐕 Attenzione!
Nel dungeon è presente un
pastore tedesco.



     

     

    Lo shibari (縛り?)[1], o kinbaku (緊縛?)[2], è una disciplina bondage giapponese che consiste nel legare una persona in un contesto erotico. Si è evoluta dalle tecniche dell’hojōjutsu, un’arte marziale nata per immobilizzare i prigionieri di guerra. Pur essendo nata come pratica sessuale BDSM[1][3], oggi viene svolta da alcuni anche come forma di rilassamento o come forma artistica di scultura vivente.La cultura dello shibari ha radici molto antiche. Nelle tradizionali cerimonie religiose giapponesi è sempre stato usuale includere corde e legamenti per simboleggiare il collegamento tra l’umano e il divino.Lo hojojutsu si perfezionò nel XV secolo, utilizzato dalla polizia e dai samurai come forma di prigionia, e come tale rimase fino al XVIII secolo. Allora le risorse di metalli scarseggiavano, mentre in compenso abbondavano le funi di canapa e iuta: così spesso i prigionieri non venivano rinchiusi in una prigione, bensì venivano semplicemente immobilizzati con una corda. La polizia giapponese continua a portare nei propri furgoni un fascio di corda di canapa.La legatura entrò nell’immaginario erotico giapponese nel periodo Edo (1600-1860) attraverso le cosiddette seme-e, un particolare tipo di ukiyo-e, che rappresentavano scene di costrizione. Sul finire dell’epoca Edo, nacque Seiu Ito, considerato il “padre del kinbaku”. La sua fotografia e la sua pittura, ispirate dalle scene di costrizione presenti nel teatro kabuki, e prodotte per la maggior parte negli anni ’30 del XX secolo, influenzarono tutta la successiva generazione di kinbakushi.Il Kinbaku divenne molto popolare in Giappone negli anni 1950 grazie a riviste quali Kitan Club e Yomikiri Romance, che pubblicarono le prime foto nude di bondage.