Shibari 2.0 – Focus Workshop

Shibari 2.0 - Focus Workshop

Quando

21 Settembre 2024    
15:00 - 18:00  
 

Tipologia

Shibari 2.0 – Workshop su Figure e Forme Avanzate

 – BANDIERA SU HASHIRA –

21 SETTEMBRE 2024 – H 15:00

Obiettivi del Workshop:

  1. Apprendere e approfondire questa legatura avanzata
  2. Creare in sicurezza questa figura complessa e artistica.
  3. Migliorare la gestione delle corde e la sicurezza del partner.

Contenuti del Workshop:

  • Revisione delle tecniche avanzate di tensione e sicurezza.
  • Creazione di strutture tridimensionali con le corde.
  • Tecniche di fissaggio sicuro alla hashira e al bambù.
  • Identificazione e mitigazione dei rischi delle legature avanzate.
  • Comunicazione efficace con il partner per garantire comfort e sicurezza.
  • Gestione delle emergenze e tecniche di rilascio rapido.

Insegnante e Supporto: Il corso sarà condotto da un esperto di Shibari, con supporto degli organizzatori dell’evento.

Requisiti per la Partecipazione:

Esperienza avanzata nello Shibari.
Conoscenza delle tecniche di base e intermedie.
Buona comprensione della sicurezza e del rispetto del partner, sia in sospensione che sulla hashira.

Materiale Necessario:
Set di corde in canapa o juta di alta qualità.
Abbigliamento comodo. 

Iscrizione e Costi: Per informazioni su iscrizione, costi e location, contatta gli organizzatori tramite il nostro sito web o email. Le iscrizioni sono limitate per garantire attenzione personalizzata.    



     

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    Lo shibari (縛り?)[1], o kinbaku (緊縛?)[2], è una disciplina bondage giapponese che consiste nel legare una persona in un contesto erotico. Si è evoluta dalle tecniche dell’hojōjutsu, un’arte marziale nata per immobilizzare i prigionieri di guerra. Pur essendo nata come pratica sessuale BDSM[1][3], oggi viene svolta da alcuni anche come forma di rilassamento o come forma artistica di scultura vivente.La cultura dello shibari ha radici molto antiche. Nelle tradizionali cerimonie religiose giapponesi è sempre stato usuale includere corde e legamenti per simboleggiare il collegamento tra l’umano e il divino.Lo hojojutsu si perfezionò nel XV secolo, utilizzato dalla polizia e dai samurai come forma di prigionia, e come tale rimase fino al XVIII secolo. Allora le risorse di metalli scarseggiavano, mentre in compenso abbondavano le funi di canapa e iuta: così spesso i prigionieri non venivano rinchiusi in una prigione, bensì venivano semplicemente immobilizzati con una corda. La polizia giapponese continua a portare nei propri furgoni un fascio di corda di canapa.La legatura entrò nell’immaginario erotico giapponese nel periodo Edo (1600-1860) attraverso le cosiddette seme-e, un particolare tipo di ukiyo-e, che rappresentavano scene di costrizione. Sul finire dell’epoca Edo, nacque Seiu Ito, considerato il “padre del kinbaku”. La sua fotografia e la sua pittura, ispirate dalle scene di costrizione presenti nel teatro kabuki, e prodotte per la maggior parte negli anni ’30 del XX secolo, influenzarono tutta la successiva generazione di kinbakushi.Il Kinbaku divenne molto popolare in Giappone negli anni 1950 grazie a riviste quali Kitan Club e Yomikiri Romance, che pubblicarono le prime foto nude di bondage.Peer rope, Bondage, Shibari, Kinbaku